mercoledì 13 luglio 2011

VICINI....SEMPRE

Queste ultime giornate sono state frenetiche ed emotivamente impegnative.
Edoardo è ancora alle prese con la tosse ed il pediatra mi ha dichiaratamente detto che se interrompessimo anticipatamente la frequenza al nido sarebbe meglio!! Mi sono così trovata a dover pensare ad una soluzione al solito problema: il bambino è a casa, papà Denis non può assolutamente assentarsi dal lavoro (o raramente), i nonni lavorano,  la bisnonna è al mare ed io non ho il dono dell' ubiquità, in ufficio mi aspettano e mio figlio non può di certo rimanere a casa da solo. Così, con la testa nel pallone sono riuscita a contattare una brava ragazza che con tanta gentilezza ha sopportato le mie pressanti richieste affinché venisse a conoscere il mio topo il prima possibile per dar modo a me di rientrare al lavoro quanto prima!!
Il tutto sembrava volgere al meglio, Edoardo stamattina l' ha conosciuta e dopo poco che giocavamo tutti e tre insieme mi ha letteralmente mandata in cucina per restare solo con Marianna nella sua stanzetta, ma i miei sensi di colpa si sono presto ingranditi quando stasera, nell' intimità del momento della messa a nanna il mio amore mi ha detto: "Rianna"ed io: "Marianna"? e lui sì: ed io: domattina torna qui per fare i giochi con te, e lui: Edo non piange ed allora ho capito tutto: voleva piangere eccome e voleva dirmi che vuole stare con mamma!! L' ho subito consolato dicendogli che piangere non è un atto vergognoso, che alle volte, quando se ne sente la necessità, è bene farlo e che mamma non lo lascerà con qualcuno con cui lui non voglia stare, che mamma gli è sempre vicino e che sempre questa mamma ha deciso di lavorare fuori casa poco poco perchè vuole stare il più possibile con lui; dopo queste parole mi sembrava più sereno o perlomeno intenzionato a riprovarci ed io mi chiedo con che forza Giovedì mattina lo lascerò per ben cinque ore, anzi quattro e quaranta....certo, io conto i minuti forse più di lui!!
Questa sera poi, come se io non fossi già provata, ho riguardato di fuggita alcune fotografie di quando era piccolo e per un attimo ho avuto la sensazione di essermi persa delle cose di lui; nonostante io gli sia stata sempre molto vicina, ho avuto la percezione del tempo che è passato troppo velocemente e che le fatiche che ho fatto per mio figlio sono state forse poche, che avrei voluto più tempo, forse anche più notti insonni passate ad allattarlo o semplicemente a tenerlo sul mio petto!! In alcuni momenti, durante il primo anno di vita di Edoardo, ho creduto che sarei morta per carenza di sonno, per fatica e per stress ma adesso rivedendo immagini di quei momenti il mio cuore si gonfia e mi rendo consapevole di una cosa importantissima: da quando c'è lui non c'è mai stato grigio nella mia vita, nemmeno nel giorno più brutto!! Domattina mi alzerò più tiranna del tempo e penserò che nè il lavoro, nè la lancetta dell' orologio, nè null' altro mi terranno lontana da mio figlio....domani giocherò con lui tutto il giorno, lo guarderò incantandomi di fronte alle sue manine che incastrano due "Lego" e penserò che è solo questo  che conta per me!!
Amore mio non mi stancherò mai di dirti che sei la prova più tangibile che i miracoli esistono!!

martedì 5 luglio 2011

UNA SERATA SPECIALE.....CON UN OMETTO SPECIALE

Sono qui a scorrere le tante fotografie che papà Denis, ormai fotografo, con la sua super macchina fotografica, ultra tecnologica, quindi con me poco compatibile, ha scattato a me e ad Edoardo qualche sera fa intenti a produrre biscotti, i nostri biscotti, quelli che facciamo in ogni occasione speciale e che da qualche anno regaliamo ad amici e parenti per Natale!!
Per lui mettere le mani in pasta è una delle cose più speciali da fare con mamma, riempire se stesso ed ogni cosa che gli sta intorno nel raggio di cinque metri di farina è una sensazione liberatoria, e vedere poi la mamma che sudata e trafelata lotta per far emergere la cucina gialla dal momentaneo pulviscolo bianco è una piccola vendetta ai normali e sani amori-rancori che un nanetto quasi trienne prova per la propria madre.
Il mattino seguente la nostra avventura culinaria è cominciato purtroppo di corsa, come sempre, perchè io avevo un impegno ma vedere il suo faccino appena sveglio ed ancora assonnato illuminarsi nel vedere la nostra creazione in un bel vassoio pronta per essere degustata e sentire la sua vocina dire: " nostri biscotti", beh, non ha prezzo; ne vale di tutta la confusione fatta la sera prima, della stanchezza e dello sguardo perplesso di mio marito che mi lascia trasparire il suo giudizio: " madre poco sana di mente, chi te lo fa fare di metterti a cucinare biscotti alle nove di sera con un bambino intenzionato ad infilarsi la farina anche nelle orecchie?" ma io vado oltre e osservo le manine del mio bambino intente a dare forma a quella pasta un po' unta e calorica che abbiamo preparato e steso insieme col matterello; vedo il suo faccino soddisfatto, la sua voglia di fare da solo, la sue mani che portano i biscotti sulla ruola del forno che ho preparato per lui!!! Basta così poco per fare felice un bambino e ve lo dice una fanatica dell' ordine e della pulizia, che sta "guarendo" dalla sindrome grazie all' amore ed ai sorrisi dispensati dal proprio cucciolo quando mamma gli permette di esplorare, di fare esperienze sensoriali, di sporcare e di imbrattarsi di ogni genere di cosa!! Allora via: coloriamo, impastiamo, incolliamo, rotoliamoci nell' erba, mettiamo i piedi nudi sul prato, le mani nel fango, nei colori, annusiamo ciò che ci sta intorno....e volete sapere? Questa meraviglia l' ha insegnata lui a me!!

Perchè tu possa scoprire tutto ciò che ti sta intorno, vicino e lontano, perchè tu possa sentirti libero, non stereotipato, non oppresso, perchè io sarò sempre al tuo fianco a farmi trascinare, il mio compito è solo quello di proteggerti; a volte sembra che come funziona la vita lo sai meglio tu di me!!!
Buona notte vita mia, viaggia nei tuoi sogni.....







La tua mamma

TORTA DI MELE A MODO MIO

Scrivo questo post chiedendomi se ci sia ancora qualcuno che legge il mio blog! L' ho trascurato così a lungo che non saprei nemmeno da ...